1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
FlexCMP

Contenuto della pagina

Comunicato Stampa - 16 maggio 2008 - CHIRURGIA A CONGRESSO

Laparocele: un termine tecnico che indica un problema purtroppo assai comune. In pratica si tratta di grosse ernie che si producono sulla ferita addominale lasciata da un intervento, provocando spesso collusioni intestinali e altri rilevanti problemi. L'utilizzo della tecnica laparoscopica e quindi mini-invasiva per affrontare questo problema, i suoi vantaggi ma anche i suoi limiti, sono il tema del congresso chirurgico che si svolgerà all'Hotel Monte del Re di Dozza il prossimo 16 maggio, organizzato dalla UO di Chirurgia dell'Ausl di Imola, guidata dal Dr. Stefano Artuso.
"La videolaparoscopia è una tecnica chirurgica mininvasiva, basata sull'utilizzo di una piccola video-camera e di strumenti specifici per uso endoscopico, che permette di eseguire differenti procedure chirurgiche addominali senza ricorrere ad estese incisioni - spiega il Dr. Artuso - Nella nostra Unità operativa la chirurgia laparoscopica avanzata è oramai una realtà da circa 10 anni, da quando si è iniziato ad eseguire gli interventi sul colon-retto. Più recentemente, nel 2005, la tecnica laparoscopica è stata applicata alle ernie dell'addome e ai laparoceli, cioè all'erniazione sottocutanea di visceri addominali attraverso una pregressa incisione chirurgica".
La formazione di queste ernie su incisione rimane una complicanza diffusa di tutta la chirurgia addominale soprattutto quando interviene una infezione della ferita chirurgica e comunque, statisticamente, 1 paziente su 5 sviluppa un laparocele dopo un qualsiasi intervento addominale. Per dare un'idea della dimensione del problema, negli USA sono circa 90.000 gli interventi eseguiti ogni anno per questa patologia.
"L'intervento consiste nel praticare tre fori nel fianco sinistro (uno per la telecamera e gli altri due per gli strumenti operativi) - continua Artuso - attraverso i quali si esegue la separazione delle aderenze dovute al o ai precedenti interventi, spesso causa di occlusione intestinale. Quindi dopo aver calcolato accuratamente le misure del difetto parietale si introduce attraverso uno dei fori una rete sintetica che viene fissata ai muscoli della parete addominale con clips metalliche. Per questo tipo di intervento vengono impiegate delle reti particolare in doppio strato, che hanno il vantaggio da un lato di integrarsi con i tessuti per chiudere il difetto erniario, mentre dall'altro presentano una superficie che impedisce la formazione di aderenze con i visceri addominali".
I vantaggi riconosciuti della chirurgia laparoscopica, minimo trauma, minor dolore, riduzione della degenza ospedaliera, più rapida ripresa dell'attività lavorativa, accompagnano anche il trattamento del laparocele, preservando la parete addominale da ulteriori danni, da nuove ferite e cicatrici. Impropriamente definita da alcuni "chirurgia semplice" in quanto cura le ernie, è invece oggi generalmente riconosciuta come chirurgia laparoscopica avanzata che richiede esperienza, conoscenze tecniche e abilità pratiche. Paradossalmente i pazienti che ne traggono maggior giovamento sono gli obesi con voluminosi laparoceli, quindi "casi difficili" dove la laparoscopia esprime al meglio la caratteristica di tecnica mininvasiva.
"In 4 anni a Imola sono stati eseguiti quasi 100 interventi laparoscopici per laparocele ed ernie della parete addominale - spiega il Dott. Paolo Antonino Riccio, Coordinatore del Congresso e della Chirurgia Laparoscopica nell'UO di Chirurgia dell Azienda USL di Imola - che costituiscono una delle casistiche più numerose a livello nazionale e i cui dati confluiscono in un registro nazionale della Società Italiana di Chirurgia Endoscopica (SICE). Ovviamente, però, non mancano dati contrastanti a livello scientifico sul fatto che sia migliore la tecnica laparoscopica o la chirurgia tradizionale aperta. E' per discutere di questo "comune problema", comune non perché semplice ma perché interessa tutti i chirurghi, che sono stati invitati a Imola buona parte dei chirurghi italiani che hanno esperienza ed interesse sull'argomento. Il congresso, che si terrà presso l'Hotel Monte del Re a Dozza il 16 maggio prossimo, prevede una sessione al mattino di Chirurgia in diretta con 3 interventi eseguiti dall'equipe chirurgica di Imola e trasmessi simultaneamente nella sede congressuale, oggetto quindi di dibattito e confronto, mentre il pomeriggio sarà dedicato alla discussione fra esperti. L'evento è patrocinato dall'Associazione Italiana dei Chirurghi Ospedalieri (ACOI) il cui attuale presidente, Prof. Gianluigi Melotti, è fra i nostri ospiti e dal Comune di Imola. Si coglie l'occasione di ringraziare le Aziende biomediche che ci hanno aiutato nell'organizzazione del Convegno e il Mercatone Uno e Mercatone Germanvox che hanno significativamente contribuito a poter disporre del magnifico Centro Congressi di Monte del Re".